" Su quinte sceniche, baroccamente tendeggiate, propone, in un unico atto, l'assurdo che si fa vita.Rinaldi recupera la realtà oggettiva mediante la tecnica ad olio che adopera con padronanza, spesso in funzione del sentimento, con implicazione mistico simbolica. "
L'autunno incalza con le nuove ondate, con al centro la Quadriennale romana.E polemiche sugli assenti e presenti. Meritava esserci. Francesco Rinaldi (Taranto 1952). In apparenza non è un ricercatore. Non sembra, ma è falso, avere le energie di scavare per tentare rivoli attuali alla fiumara dell'arte. Non sembra tante cose, ed è invece una cosa: la tensione di aggiungere al passato della cultura visiva, la cultura in prima, un suo accento che sia, in simultanea, accento comune al suo tempo generazionale.